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Dopo la morte di Maometto nel 632, l’Islam si diffuse in tutto il Medio Oriente e Nord Africa, fino alla Spagna e alla Sicilia, Malta cadde sotto gli Aglabidi Nordafricani nel 870, dopo tre secoli di dominio Bizantino. Gli effetti di questa conquista causarono increspature durante i secoli, che si percepiscono ancora oggi. Alcuni storici affermano che nel saccheggio generale, alcune strutture cristiane a Malta furono smantellate e portate a Sousse, nell’attuale Tunisia, come prestigioso ricordo di questa vittoria.
Pochi reperti archeologici sono stati trovati degli anni immediatamente successivi all’ 870, però è stato a lungo pensato che dopo l’870 Malta rimase una “rovina disabitata”. Più tardi ceramiche arabe del decimo-undicesimo secolo, sono state portate alla luce a piazza Mesquita a Mdna. Nel 910 d.C., la fondazione della città di al-Mahdiyya in Tunisia collocò Malta al centro di un’importante rotta politica e commerciale, le navi salpate dalla Sicilia verso questa nuova capitale dovevano passare molto vicino alle isole Maltesi. Era una rotta pericolosa, a causa del rischio di incontrare i pirati, e significava che i conquistatori Musulmani dovevano mantenere un gran numero di soldati nelle isole Maltesi per proteggere questa rotta.
Al-Himyri, il quale registra gli eventi di questo periodo dice di Malta: “L’isola era visitata da costruttori di navi perchè il legno lì era del più robusto tipo, da venditori di pesce per l’abbondanza e la gustosità del pesce intorno alle sue sponde, e da coloro i quali raccoglievano il miele perchè era la cosa più comune da trovare lì.
La metà dell’XI secolo segna l’arrivo di molti nuovi coloni e la ricostruzione dell’antica capitale di Malta, Mdina. Le ceramiche confermano che in quest’epoca la comunità era in crescita a Mdina. Le ceramiche sono simili a quelle che si trovano in Sicilia. Reperti simili nella Cittadella di Gozo confermano lo stesso per l’isola sorella. Ci sono anche prove dell’importazione di cibo, e questo è necessaria solo in presenza di una grande popolazione.
Tra il 1048-49 Malta veniva attaccata dai Bizantini, che tentarono di riconquistare le isole, valutando la situazione, i Musulmani si resero conto che i loro schiavi erano più numerosi della popolazione libera, perciò offrirono loro la libertà in cambio del loro aiuto per respingere gli attacchi. Ciò che realmente accadde è incerto, ma comunque ci riuscirono, le isole infatti non vennero nuovamente attaccate. Questo rende chiaro che la comunità locale era composta da padroni e da schiavi, anche se non si sa se gli schiavi fossero tutti Cristiani di Malta o se fossero stati portati lì in un secondo momento dopo la cattura. Perché molti nomi di villaggi, come Farruġ, Ġawhar, Kbir and Safi sono nati durante questo periodo, e sembra che anche i primi villaggi “raħal” (Hal) siano risalenti anch’essi a questo periodo.
Sotto i Musulmani, i Maltesi avevano la loro assemblea chiamata “ġemgħa”, e composta da Cristiani e da Musulmani, sotto un governatore Arabo o Hakim. Inizialmente, molti degli abitanti cristiani di Malta si convertirono all’Islam e adottarono molte sfaccettature della cultura araba. Così come nelle terre arabe la poesia prosperava. Tra gli altri i poet iAbu al-Qasim ibn Ramadan, al-Samiti e Ibn al-Susi divennero famosi in tutto il mondo Musulmano. I resti di questo loro amore per i parolieri rimasero nella gente di campagna. L-ghana (canzone araba ghina), le tradizionali canzoni spontanee della campagna sono poco diverse dal moderno zajal cantato nella zona della moderna Siria. Stranamente, la cultura araba sulle isole raggiunse il culmine nel 12 ° secolo, dopo l’occupazione di Ruggero il Normanno, quando i nativi musulmani di Malta erano tra i principali scrittori e artisti nella sua corte.
Intorno al 1091,Ruggero di Normandia è arrivato a Malta sconfiggendo la resistenza musulmana che presto si arrese e accettò di riconoscerlo come signore supremo, di rinunciare alle armi, di pagargli una somma annuale e di liberare i loro prigionieri cristiani. I prigionieri cristiani uscirono da ‘il-Medina’ in lacrime di gioia per la loro improvvisa liberazione e accolsero con entusiasmo il governo di Ruggero con grida di ” Kyrie eleyson” (in greco: “Signore abbi pietà di noi”).
Tuttavia, contrariamente alla leggenda, la visita del conte Ruggero non segnò la fine della presenza musulmana a Malta, in quanto non fu molto più di un raid per controllare Malta prima di conquistare la Tunisia e il Nord Africa. Era il 1127 quando il figlio del conte Ruggero, prese il sopravvento l’isola quando fu minacciata da una ribellione musulmana, iniziò l’europeizzazione. D’ora in poi, per tutto il Medioevo, le fortune delle isole furono legate a quelle di vari nobili e reali europei. Tuttavia, l’Islam continuò a esistere a Malta per oltre un secolo, poiché i musulmani furono espulsi totalmente dal paese solo tra il 1224 e il 1250. Le lingue ufficiali di Malta e Sicilia erano probabilmente il latino, l’arabo classico e il greco.
Il cristianesimo fu reintrodotto a Malta dal re Ruggero nel 1127 e da allora prosperò. All’inizio, l’influenza bizantina greca era suprema, ma la Chiesa latina (occidentale), favorita dai Normanni, subentrò a Malta.
Bisogna ammettere che per motivi religiosi e culturali profondi molti maltesi hanno difficoltà ad accettare il loro passato arabo e musulmano. Eppure la stessa lingua parlata a Malta è fondamentalmente una lingua semitica specie nelle parole principali, compresi numeri e nomi di alimenti di base. La grammatica maltese ha forti radici arabe come le stesse si rinvengono in molti nomi di luoghi in tutte le isole.
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